giovedì 25 febbraio 2010

IL VANGELO DELLA DOMENICA

Chi ascolta Gesù viene trasformato il vangelo
di Ermes Ronchi
II Domenica di Quaresima Anno C

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne can­dida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e par­lavano del suo esodo, che stava per compiersi a Geru­salemme (...) Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Fac­ciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quel­lo che diceva. Mentre par­lava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. Al­l’entrare nella nube, ebbe­ro paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Que­sti è il Figlio mio, l’eletto; a­scoltatelo! » (...).

La trasfigurazione è la festa del volto bello di Cristo. Il volto è la gra­fia dell’anima, la scrittura del cuore: Dio ha un cuore di lu­ce. Il volto di Gesù è il volto al­to dell’uomo. Noi tutti siamo come un’icona incom­piuta, dipinta però su di un fondo d’oro, luminoso e pre­zioso che è il nostro essere creati a immagine e somi­glianza di Dio.
L’intera vita altro non è che la gioia e la fatica di liberare tutta la lu­ce e la bellezza che Dio ha deposto in noi: «il divino tra­spare dal fondo di ogni es­sere » ( Teilhard de Chardin).
Il volto del Tabor trasmette bellezza: è bello stare qui , al­trove siamo sempre di pas­saggio, qui possiamo sosta­re, come fossimo finalmen­te a casa. È bello stare qui, su questa terra che è gravi­da di luce, dentro questa u­manità che si va trasfigu­rando.
È bello essere uomi­ni: voi siete luce non colpa, siete di Dio non della tene­bra.
La Trasfigurazione inizia già in questa vita (conosciamo tutti delle persone luminose, volti di anziani bellissimi, nelle cui rughe si è come im­pigliato un sole) e il Vangelo indica alcune strade:
– la prima strada è la pre­ghiera ( e mentre pregava il suo volto cambiò di aspetto) che rende più limpido il vol­to, ti rende più te stesso, per­ché ti mette in contatto con quella parte di divino che compone la tua identità u­mana;
– è necessario poi conqui­stare lo sguardo di Gesù che in Simone vede la roccia, nella donna dei 7 demoni vede la discepola, in Zac­cheo vede il generoso...; al­lenare cioè gli occhi a vede­re la luce delle cose e delle persone, non le ombre o il negativo. Se ti guardo cer­cando le tue ombre, io già ti condanno. Io devo confer­mare l’altro che ha luce in sé, allora lui camminerà avan­ti;
– terza strada è nel verbo che è il vertice conclusivo del racconto: ascoltatelo . Chi a­scolta Gesù, diventa come lui.
Ascoltarlo significa esse­re trasformati.
Il salmo 66 augura: Il Signo­re ti benedica con la luce del suo volto. La benedizione di Dio non é ricchezza, salute o fortuna, ma semplicemente la luce: luce interiore, luce per cam­minare e scegliere, luce da gustare. Dio ti benedice ponendoti accanto persone dal volto e dal cuore di luce, che hanno il coraggio di essere inge­nuamente luminosi nello sguardo, nel giudizio, nel sorriso. Dio benedice con persone cui poter dire, co­me Pietro sul monte: è bello essere con te! Mi basta questo per sapere che Dio c’è, che Dio è luce. E il tuo cuore ti dirà che tu sei fatto per la luce.

(Letture: Genesi 15, 5-12. 17­18; Salmo 26; Filippesi 3, 17­4,1; Luca 9, 28-36)

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