domenica 26 dicembre 2010

BUON NATALE

UNITI CON LUI E TRA DI NOI
SCIOGLIAMO LE PAURE
ANGELO BAGNASCO
L’ Apostolo Paolo invita i cristiani di Fi­lippi a gioire.
È, la gioia, il desiderio di ogni uomo. Così come la vita e l’amore. E la festa di Natale evoca questi sentimen­ti nell’umanità intera, intensifica questi de­sideri, riaccende la nostalgia di questi be­ni. L’uomo – possiamo dire – è 'nostalgia', espressione che raccoglie e manifesta tut­to ciò che di bello e di buono, di presente e di futuro, di tempo e di eternità, abita nel nostro cuore.
Presente come realtà e come promessa: realtà che le nostre mani co­struiscono giorno per giorno; promessa perché l’esperienza ci insegna che non so­lo la vita e il bene sono segnati dallo scor­rere del tempo e che sempre sono incom­piuti. Finito e incompiuto sembrano il de­stino fatale dell’umanità e del mondo, sembrano cifra di questo splendido e drammatico universo.
Quanto più l’uomo scopre la precarietà di tutto, tanto più rie­merge e si rafforza il desiderio che si tin­ge di anelito e tensione - potremmo dire d’amore - e che si protende in avanti sa­pendo che la pienezza definitiva è un do­no davanti a noi.
Il Natale, mistero dell’Incarnazione di Dio nella storia, è la risposta a questo strug­gente desiderio: dalla notte di Betlemme la Luce è apparsa nelle nostre tenebre, la Presenza è entrata nelle solitudini del mondo, così che nessuno sarà più dispe­ratamente solo.
La vicinanza di Dio all’uomo è l’evento che – come un filo d’oro – attraversa tutto l’an­no liturgico: dal Natale alla Pasqua alla Pentecoste. Ma nella notte santa quella pre­senza si tinge di umiltà e tenerezza.
Quanto bisogno di umiltà e tenerezza!
Quanto più il mondo è arrogante e duro, tanto più ha bisogno di incontrare umiltà e tenerezza.
E Gesù Bambino ci viene in­contro proprio rivestito di questi abiti che ci richiamano all’essenziale, sciolgono le nostre paure, ci restituiscono la speranza.
Dio è con te! Questo è il Natale.
Non sei so­lo sotto i colpi della vita, nella ricerca del­la verità, nelle incomprensioni dei rappor­ti umani, davanti a responsabilità gravi.
Non siamo soli!
Ci guardiamo intorno e non possiamo negare il momento difficile per l’occupazione, le famiglie, i giovani. La vicinanza di Cristo, Figlio di Dio, non risolve miracolosamente le prove, ma ci aiuta a guardarle in modo nuovo e ad affrontarle insieme e con fiducia. Insieme con Lui, e in­sieme tra noi: ecco la solidarietà cristiana.
Andare incontro al Natale, lasciarci pren­dere dal suo segreto di luce, aprire il cuore alla divina presenza dell’Amore fatto uo­mo, genera la gioia. Non quella scialba e triste delle circostanze fortunose o delle soddisfazioni effimere, ma quella reale che penetra l’anima e ispira la vita: è la gioia di sapere di non essere più soli perché Dio-è­ con- noi.
Davanti all’incanto del presepe, alla straordinaria poesia della piccola grot­ta, ci uniamo al cammino dei pastori e ci auguriamo un buon Natale.

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