sabato 23 gennaio 2010

23/1/2010 PortaParola Ravenna

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EMERGENZA HAITI
INIZIATIVA CEI

Il 24 gennaio raccolta di fondi in tutte le chiese italiane
La Chiesa italiana si mobilita a favore della popolazione di Haiti.
A livello nazionale è stata annunciata ieri dalla presidenza della Cei, che ha così voluto raccogliere l’accorato invito del Santo Padre, una raccolta straordinaria indetta per domenica 24 gennaio 2010 in tutte le chiese d’Italia.
Le offerte si andranno così ad aggiungere ai due milioni di euro già stanziati dalla stessa Cei, attraverso i fondi otto per mille destinati alle emergenze umanitarie.
Offerte per HAITI
CARITAS C/C POSTALE N. 347013 specificando nella causale: Emergenza terremoto Haiti
Offerte sono possibili anche tramite altri canali, tra cui:
- UniCredit Banca di Roma Spa, via Taranto 49, Roma Iban: IT50 H030 0205 2060 0001 1063 119
- Intesa Sanpaolo, via Aurelia 796, Roma Iban: IT19 W030 6905 0921 0000 0000 012
- Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma Iban: IT29 U050 1803 2000 0000 0011 113
- CartaSi e Diners telefonando a Caritas Italiana tel. 06 66177001 (orario d'ufficio)

Da “Avvenire” di mercoledì 20 gennaio 2010
LA VITA IN GIOCO
EMILIA ROMAGNA: «ABORTO CHIMICO IN DAY HOSPITAL»
La Regione smentisce l’Aifa e viola la 194: la Ru486 viene somministrata senza ricovero
DA BOLOGNA STEFANO ANDRINI
Le donne che in Emilia Romagna hanno abortito con la pillola Ru486 sono state, da dicembre 2005 a marzo 2009, 1.684 (circa 42 al mese). Tutte le interruzioni volontarie di gravidanza (Ivg) sono state praticate in regime di day-hospital. Il dato è stato fornito dall’assessorato regionale alla Sanità in risposta a una interrogazione del consigliere Gianni Varani (Pdl).
Le Ivg totali effettuate in Emilia Romagna sono state 11.274 nel 2007, 11.124 nel 2008 (-1,3% rispetto al 2007) e, nel primo trimestre 2009, 2.986. Nel 2007 quelle praticate con metodica medica sono state 563 (5,7% delle Ivg totali), mentre nel 2008 sono state 526 (4,7% delle Ivg totali). Nel 1° trimestre 2009 gli aborti con pillola abortiva sono stati 161, pari al 5,4% del totale.
Quanto ai fallimenti dell’Ivg farmacologica, gli interventi di revisione della cavità uterina a seguito di mancato o incompleto aborto sono stati 97, pari al 5,8% delle procedure con pillola abortiva; in particolare nel 2008 si sono registrate 28 revisioni su 526 Ivg mediche pari al 5,3% dei casi. Per l’assunzione della pillola, ha anche reso noto l’assessorato, si prevede un percorso assistenziale di 14 giorni, con l’assunzione il primo giorno in day hospital (e quindi con le immediate dimissioni), un periodo di osservazione di 3 ore il 3° giorno, prolungando eventualmente il ricovero in caso di necessità o se richiesto dalla donna; infine, quando necessario o richiesto, un controllo a casa tra il 3° e il 14° giorno.
Su cosa avvenga del feto espulso la risposta ufficiale è la seguente: «Poiché l’espulsione si presenta come una mestruazione abbondante non è possibile determinare in maniera esatta l’avvenuta espulsione del tessuto embrionale, pertanto il controllo clinico ed ecografico al 14° giorno è necessario per verificare l’avvenuto aborto». Per il consigliere Varani il fatto che le Ivg siano avvenute in regime di day hospital, è «palesemente in contrasto con la legge 194 e con le disposizioni nazionali associate di recente alla liberalizzazione della pillola abortiva decisa dall’Aifa», l’Agenzia del farmaco che aveva disposto il ricovero nel rispetto della legge demandando però alle Regioni l’applicazione della direttiva. Quanto riferito dall’assessorato conferma, secondo Varani, gli aspetti più discutibili della pillola abortiva, compresa la delicata questione del ricovero ospedaliero non effettivamente assicurato e l’espulsione 'anonima' del feto. I dati forniti ieri dalla Regione sembrano confermare il giudizio critico espresso più volte da Paolo Cavana, docente alla Lumsa, sulle linee guida regionali per l’applicazione della legge 194 nel caso dell’aborto chimico-medico. Sorprende – afferma il giurista – che dall’Emilia Romagna non venga dato alcun rilievo ai princìpi ispiratori della legge 194, tra cui la tutela della vita umana dal suo inizio e l’esplicito divieto di considerare l’aborto come «mezzo per il controllo delle nascite», né al compito da essa espressamente assegnato alle Regioni e agli enti locali di assumere le «iniziative necessarie per evitare che l’aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascite».
Dedurre la piena applicazione della 194 sulla base del mero riscontro della corretta applicazione delle sue procedure significa «darne una lettura riduttiva e fuorviante, rispetto non solo al chiaro dettato normativo ma anche alla giurisprudenza costituzionale, che ha sempre ribadito come le sue disposizioni attuano un bilanciamento tra la tutela della salute della donna e il diritto alla vita del feto, il cui sacrificio non può quindi essere rimesso alla volontà discrezionale della madre». Le statistiche della Regione non riescono a spegnere la preoccupazione delle donne. Teresa Mazzoni, esperta di questioni educative, dice che «permettere che una madre risolva da sé il 'problema' del figlio indesiderato è una scelta del tipo 'me-ne-lavo-le­mani', che non ha nulla a che vedere con la tutela della salute della donna. Né di quella fisica, né tanto meno di quella psicologica».

Da “Avvenire” di mercoledì 20 gennaio 2010
LA VITA IN GIOCO
Allarmanti dati forniti dall’assessorato regionale alla Sanità
Quasi il 6 per cento delle interruzioni di gravidanza con la pillola Ru486 ha richiesto un intervento di revisione uterina

Bisogna ringraziare l’assessore alla Sanità dell’Emilia Romagna Giovanni Bissoni.
Perché la nota con la quale ieri ha gelidamente informato che dopo la somministrazione della Ru486 negli ospedali della regione le donne vengono rispedite a casa ad abortire da sole è un contributo alla chiarezza. Basta con l’ipocrisia del «ricovero» che l’Agenzia del farmaco – del cui consiglio d’amministrazione Bissoni fa parte – diceva di voler assicurare. Non c’è proprio alcun ricovero: l’Emilia Romagna rimanda le pazienti a spasso, perché la grande conquista, il nuovo diritto civile acquisito, il magnifico trofeo del femminismo post-moderno è l’aborto domiciliare.
Tanto è solo «una mestruazione abbondante», meglio non intralciare gli ospedali per una sciocchezza simile.
Un tragico inganno, spacciato per 'libertà'.

Da “Avvenire” di domenica 17 Gennaio 2010
LA GIORNATA MONDIALE DELLE MIGRAZIONI DEDICATA AI MINORI
Integralmente al fianco dei più vulnerabili

GIANCARLO PEREGO Direttore della Fondazione Migrantes
Dal 1914, all’inizio del Pontificato di Benedetto XV, in Italia e nel mondo si celebra la Giornata mondiale delle migrazioni. Una Giornata nata nell’emergenza della Prima guerra mondiale, con la mobilitazione di persone e famiglie soprattutto in Europa, ma che in quasi cent’anni ha saputo interpretare 'con gli occhi della fede' il fenomeno della mobilità sempre crescente, che oggi interessa un miliardo di persone, 800 milioni delle quali migrano all’interno del proprio Paese, mentre 200 milioni scelgono anche Paesi e continenti diversi. Quest’anno, il tema della Giornata riguarda i minori migranti e rifugiati. È un tema che sceglie, dal mondo della mobilità, volti e storie particolarmente vulnerabili.
Sono i volti dei minori stranieri nati in Italia che attendono la cittadinanza, bambini stranieri che mediamente perdono un anno di scuola; dei bambini italiani all’estero, che vivono il disagio della scuola; dei bambini nomadi o dello spettacolo viaggiante talora tollerati se non discriminati nelle scuole.
Sono i mille bambini di donne o famiglie richiedenti asilo e profughi che per mesi attendono di entrare in città, nella scuola; sono i volti dei minori in carcere o usciti da drammatici percorsi di prostituzione. Oggi, 17 gennaio, nelle parrocchie e nella manifestazione nazionale a Capua, promossa dalla Fondazione Migrantes della Cei, si penserà a loro, si pregherà per loro: in particolare, per i 100mila bambini e ragazzi che annualmente, via mare e via terra, per nascita o per ricongiungimento familiare o per tratta, in fuga da 24 guerre e disastri ambientali, tra fame, siccità e violenze, nascosti spesso nelle stive di navi, nei camion, negli autobus, arrivano in Italia, tra noi. Attorno ai diversi volti di minori stranieri, per evitare violenze, sfruttamento e abusi, è messa alla prova la capacità istituzionale di tutela dei diritti fondamentali dei minori, primo tra tutti il diritto di famiglia.
Si tratta di avviare più percorsi di advocacy e di cura, di cittadinanza, anche sperimentali, sia per la diversa età dei minori, ma anche per i numerosi Paesi di provenienza e le differenze culturali. La città oggi è chiamata a vedere in tutto il mondo dei minori migranti e rifugiati un tassello importante della preparazione di un futuro, che passa necessariamente attraverso un dialogo interculturale – che un modello legislativo nuovo di cittadinanza può aiutare –, che rifiuta nuove forme di esclusione o provvisorietà sociale. In questo contesto, si inserisce la centralità della scuola, che non può non essere attenta a garantire il diritto all’istruzione di tutti i minori immigrati e rifugiati, regolari o irregolari. In questa direzione, occorre sperimentare modelli nuovi di incontro tra scuola e comunità sociali, valorizzando anche le figure degli educatori di strada e i tempi di permanenza in centri di accoglienza da parte dei minori, così da evitare il drop out, l’abbandono scolastico. Nel rapporto con i minori migranti è cresciuta anche la Chiesa, da una parte nella sua capacità caritativa di costruire 'segni di fraternità', ma anche di avviare esperienze di pastorale giovanile che rinnovino gli ambienti di aggregazione giovanile e gli oratori, sperimentando percorsi d’incontro e d’intervento specifici, tesi alla crescita integrale, attenti alle diverse dimensioni della vita giovanile (sport, scuola, affetti, amicizie, formazione al lavoro...).
L’azione per lo «sviluppo integrale della persona», ricordata da Paolo VI nell’enciclica Populorum progressio (1967) e ribadita da Benedetto XVI nella recente enciclica Caritas in veritate , trova nella cura e nell’accompagnamento dei minori una delle esperienze più qualificanti ed efficaci della missione sociale ed educativa della Chiesa di oggi.
www.migrantes.it

La Sindone
Nella primavera del 2010, dopo 10 anni dall’Ostensione del Giubileo, la Sindone sarà nuovamente esposta nel Duomo di Torino dal 10 aprile al 23 maggio.
Nel 2010 per la prima volta sarà possibile vedere direttamente la Sindone dopo l’intervento per la
conservazione a cui è stata sottoposta nel 2002.
Nuovo e più ricco di informazioni sarà l’allestimento del percorso di introduzione alla visione del Lenzuolo, che, tra le altre cose, nell’area di prelettura proporrà inedite immagini ad altissima risoluzione.
Il sistema di
prenotazione per visitare la Sindone, a cui si potrà accedere attraverso il sito Internet (http://www.sindone.org/) oppure rivolgendosi a un call center telefonico, funzionerà a partire dal mese di dicembre. Nei giorni dell’ostensione sarà anche reso disponibile un servizio di prenotazione “immediata” (per visite in giornata) presso un punto di accoglienz a che sarà allestito in piazza Castello, nelle adiacenze del Duomo. Massima attenzione sarà riservata alle esigenze di ammalati, disabili, religiosi e pellegrinaggi diocesani.
L’ostensione della Santa Sindone sarà accompagnata da iniziative ecclesiali e culturali, appuntamenti che nei prossimi mesi saranno definiti dal comitato organizzatore.
Durante l’ostensione,
domenica 2 maggio, Papa Benedetto XVI verrà a Torino e celebrerà la Messa in piazza San Carlo.

Da “Avvenire” di venerdì 22 Gennaio 2010
La Chiesa di Venezia: non equiparabili matrimonio e «unioni anagrafiche»
Il Patriarcato interviene sui criteri di assegnazione delle case decise dal Consiglio comunale

Francesco Dal Mas
VENEZIA. La Chiesa veneziana aiuta con disponibilità le famiglie in difficoltà, sotto molteplici aspetti, ma anche in virtù di questa testimonianza sostiene che la famiglia anagrafica non può essere messa sullo stesso piano di quella fondata sul matrimonio. Neppure per quanto riguarda l’accesso alla casa. Lo afferma il Patriarcato di Venezia intervenendo sulle nuove graduatorie delle case Erp, che il Consiglio comunale ha aperto alle coppie di fatto che vengono equiparate nei punteggi alle famiglie di neosposi. «Tale provvedimento – fa notare il Patriarcato – pone sullo stesso piano la famiglia fondata sul matrimonio - una realtà oggettiva sussistente in una unione pubblica tra un uomo e una donna, il cui significato intrinseco è dato dalla sua capacità di generare, promuovere e proteggere la vita - e la cosiddetta famiglia anagrafica», realtà del tutto diversa, che assume rilievo a livello normativo solo agli scopi circoscritti propri dello strumento anagrafico».
Pertanto, «un simile provvedimento, che vorrebbe presentarsi come una misura antidiscriminatoria, finisce così per introdurre nelle politiche abitative una previsione normativa che oggettivamente discrimina le famiglie fondate sul matrimonio». Il Patriarcato precisa infine che la Chiesa veneziana continuerà ad accogliere «tutti senza alcuna discriminazione e non intende entrare nelle scelte di vita che ciascuno liberamente intraprende».

CINEFORUM DI QUALITA’
INIZIATIVA NEL COMUNE DI FUSIGNANO

L’Assessorato alla Cultura e l’Assessorato all'Istruzione del Comune di Fusignano, insieme all’ Istituto Comprensivo “Luigi Battaglia”, avviano l’iniziativa cinematografica dal titolo LA SFIDA CONTINUA!
L’esemplare iniziativa del cineforum per tutti è programmata per la domenica pomeriggio e sarà dedicata ai rapporti educativi.
L’inizio delle proiezioni è previsto per le ore 15,30 presso l’AULA MAGNA della SCUOLA MEDIA in Via Vittorio Veneto, 36 a Fusignano; l’ingresso sarà ad offerta libera e, per tutti,vi saranno snacks da consumare in compagnia
La presentazione ed il commento dei film sarà curata da Don Giovanni Desio, direttore dell'Ufficio pastorale per le comunicazioni sociali e del settimanale diocesano “Il Risveglio 2000” dell’Archidiocesi di Ravenna - Cervia.

DOMENICA 31 GENNAIO 2010 - ore 15,30
UN PO' PER CASO, UN PO' PER DESIDERIO Francia 2006, commedia, regia di Danièle Thompson con Cecile De France, Laura Morante, Claude Basseur, Sidney Pollack

DOMENICA 7 FEBBRAIO 2010 - ore 15,30
BRONX USA 1993, drammatico, regia di Robert De Niro con Robert De Niro, Chazz Palminteri, Joe Pesci

DOMENICA 28 FEBBRAIO 2010 - ore 15,30
THE WAR USA 1994, dramma familiare, Regia di John Avnet con Kevin Costner, Elljah Wood, Mare Winningham

CINEFORUM a FUSIGNANO AULA MAGNA della SCUOLA MEDIA ore 15,30

L'iniziativa di cinema LA SFIDA CONTINUA è inserita nel percorso LA DOMENICA DELLE FAMIGLIE. Il percorso LA DOMENICA DELLE FAMIGLIE che da Domenica 21 febbraio vedrà spettacoli di teatro, musica ed animazione pomeridiana nell'Auditorium Arcangelo Corelli di Fusignano (Ravenna).

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